PALAZZO DE FRANCHI

04.03.2015 -Genova

L'evento tenutosi a Genova mostra istituzionale che ha visto protagonista l'artista Etta Scotti che con la sua arte è riuscita a emozionare i visitatori della mostra.

L’esposizione dal titolo Mythos, curata da Federica Burlando, ha luogo a Palazzo de Franchi, in Piazza della Posta Vecchia 2, uno dei palazzi dei Rolli di Genova, gestito dal Circolo culturale O.S.B.C.

L' artisti usa il mito e il dramma per raccontare storie allo scopo di celebrare un’azione ed evidenziarne il valore.

 

Il mito viene assunto come forza rigeneratrice per liberare l’uomo moderno dalle realtà schizzofreniche e seriali del quotidiano, attraverso un sublime processo catartico.

FOTO DELL'EVENTO

Nella nostra civiltà occidentale, che ha fatto della RAZIONALITÀ una religione e della TECNOLOGIA un dogma,il MITO è considerato una falsa credenza, una fuga dalla realtà. Ma allora perché, da che mondo è mondo, nessuna cultura riesce a farne a meno? Compresa la nostra, che ha addirittura inventato delle vere e proprie industrie del MITO capaci di trasformare la finzione in realtà e l’apparenza in sostanza. Il fatto è che MITOLOGIA e RAZIONALITÀ sono due modi complementari del pensiero umano. La conoscenza razionale serve a spiegare la realtà, il mito aiuta ad orientarsi nell’ignoto. Ecco perché la mitologia non è l’eclissi della ragione, ma il suo controcanto. La SCATOLA NERA dell’essere !

Il mito,nell’età arcaica, in Grecia,si riferiva a racconti o discorsi di carattere indiscutibilmente autorevole. Un discorso ASSERTIVO che chiede di essere eseguito. Non viene mai pronunciato da persone prive di autorità e cioè dalle donne e dai maschi troppo giovani. Sarà solo in seguito con Erodoto,Tucidide e Platone che il termine designerà il discorso FAVOLOSO in cui compaiono eventi tali da suscitare il problema della credibilità. È proprio attorno a questa che si articolerà tanta parte della riflessione con l’elaborazione di strategie interpretative finalizzate a salvare l’importanza del discorso mitologico senza accettarne gli imbarazzanti significati letterali. In ogni caso questa forma discorsiva resta specificatamente connessa alla produzione letteraria POETICA. Furono i poeti che crearono il MYTHOS.

Senza di loro non esisterebbe !

Medioevo e Rinascimento usarono il termine FABULA.

A riportare in auge il termine greco furono Gb. Vico e C. Gottlob Heyne. E nella contemporaneità.

 

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