Ordinare una mostra di Etta Scotti pone a tutti, e a lei per prima, qualche problema. Dove posare lo sguardo, che cosa scegliere nella sua vasta e variegata produzione per mettere debitamente in luce i risultati più elevati del suo lavoro - impresa che a noi soprattutto interessa -, individuato il genere artistico, tra i molti da lei praticati, in cui meglio ella esprime ciò che il suo versatile ingegno le detta? Premesso che l'eclettismo è un aspetto ineludibile della sua azione creativa, per cui è impossibile affibbiare un'etichetta, ingeneroso catturarla in una definizione, Etta è a tal punto ispirata e coinvolta in ogni suo intervento, che ben si comprende l'imbarazzo della scelta, non, invece, la presunzione di ritenere che una sola sia la direzione in cui il suo versatile ingegno si dispiega. Giusto è attenersi all'evidenza dei fatti, cioè alle opere, sperando che con fondate argomentazioni si riveli dove l'originalità dell'invenzione meglio si accompagna alla felicità dei risultati. Chiamati in causa per questa mostra, noi abbiamo privilegiato l'impegno astratto della Scotti - sacrificando purtroppo le opere che con singolare finezza riprendono la figura umana, cui l'autrice non cessa di rivolgere le sue attenzioni - , perché esso ci dà la misura della singolare cifra stilistica dell'artista nell'esclusivo dominio del mezzo, caratterizzato da una straordinaria pregnanza pittorica, da un raro equilibrio compositivo, raggiunti in una ricerca rivolta all'esercizio del segno - colore. Queste opere di schietta ispirazione ed immediata godibilità sono la conquista di un lungo, faticoso lavoro, cui concorrono, con l'abilità manuale, la tensione interiore e la concentrazione mentale. La bellezza, che si concede in particolari stati di grazia, è quasi sempre presenti in esse. Eppure l'arte non è solo bellezza, è anche altre cose. Quando però la bellezza si manifesta nell' espressione astratta, è giocoforza riconoscerla, leggera e discreta, in un messaggio di pura visibilità. E' nella musicale sinfonia di colori, nell'emozionata partitura dei segni, nella luminosa tessitura delle trame, che la Scotti cattura la bellezza, fissandola in un materiale duttile come la carta, ove si imprimono momenti del vissuto, frammenti dell'interiorità, voli della fantasia.

Vi è nel suo lavoro una sapienza artigiana che le consente di utilizzare le tecniche più diverse sofisticate, di dominarle con la forza delle sue innovazioni, le quali non cedono alle provocazioni esterne che mettono sovente a dura prova gli artisti prosciugandone le energie vitali, ma si rigenerano all'interno della coscienza che osserva l'autonomia del pensiero e dell'azione. Nella modernità delle soluzioni, che sono astratte perché non imitano la realtà, la Scotti mantiene una tale compostezza di immaginare, da indurci a considerare classica la sua espressione come tutto ciò che non è vinto dal tempo, soggetto a mode passeggere, svilito da gusti provvisori. Antico e moderno non è un problema per chi come lei ritiene il bello artistico cosa non diversa dal bello naturale, una condizione di immediatezza sensibile, una situazione di equilibrio formale. L'immaginazione è lo strumento attraverso cui ella realizza quell'accrescimento di vitalità - rispetto alla natura che resta fonte di soddisfacimento della sensibilità umana - nelle forme belle d'arte. Il foglio diventa una superficie su cui i segni e i colori tessono con movimenti e ritmi diversi le trame dell'immagine nella spontaneità del gesto, un supporto su cui la macchia cromatica e luminosa si espande lievita in un flusso continuo e germinante.

Sono i maestri dello spazialismo informale, tra cui Tancredi, che "si è aperto al linguaggio della pittura rivolgendosi, in un azzardo estremo, al" 'canto dello spirito' di fronte alla propria immanenza cosmica per accoglierne le incredibili risonanze" (T.Toniato,1987); e Tobey, che con la gestualità ha conferito al segno un valore conoscitivo, di mediazione sulla realtà, i punti di riferimento della Scotti, la quale coltiva il segno - colore come spazialità generativa in un accadimento formale. L'equilibrio degli elementi costitutivi della sua ricerca, giocato tra automatismo irrazionale e geometrica razionalità, promuove una coscienza dell'azione artistica in cui l'uomo è capace di una totalità percettiva e di una pluralità di sentimenti. "Credo in un futuro - ha scritto Tancredi - fatto di equilibrio, in un artista che sia uomo puro, capace di tutti i tipi di emozione. E ancora: "... per fare la pittura bisogna amare la natura."

L'attenzione rivolta all'interiorità del soggetto dispone la Scotti ad una espressione decisamente lirica, nella quale le forme dell'analogia e dell'invenzione assumono l'incanto e il mistero delle corrispondenze tra le due diverse realtà. La molteplicità dei registri espressivi, nei quali si rispecchia la varietà delle situazioni emotive, determina una serie di eventi artistici in cui l'azione e l'esistenza sono indivisibili. Anche Klee è Mirò, Wols e Pollock, autori dei quali la Nostra condivide le originali conquiste - tra le più significative della ricerca artistica del Novecento -, diventano interlocutori privilegiati di un dialogo artistico aperto e fecondo.

"Biomi di colore" è il titolo di molti suoi fogli impressionanti del segno - colore, percorsi dalla luce. Non importa se ispessiti da fitte macchie questi ci restituiscono gli umori densi della terra e alleggeriti da tocchi puntiformi brillano vividi come astri nel firmamento. Non conta se assomigliano a preziosi paramenti tessuti in trame sontuose che il tempo vela o richiamano antichi arazzi annodati con i fili luminosi dell'arcobaleno. Alcuni fogli esibiscono contorti avvolgimenti lineari, altri criptici alfabeti di lingue sconosciute. Tutto appartiene all'immaginario visivo, tutto è patrimonio di esperienze sensibili divenute emozione. Talvolta il cielo dipinto è percorso dalle nubi fosche in veloce transito, talaltra è costellato di cirri trasparenti in precaria sospensione. Se prevale il senso del vuoto o il sentimento cosmico, più libera si diffonde nello spazio la luce riverberata della materia colorata. In ogni caso la Scotti, che è maestra nell'utilizzo dei mezzi tecnici, stende sulla carta quelli più docili come la tempera, il pastello, l'acquarello, ma interviene anche con la matita, il carboncino, i gessetti per alleggerire con tratti nervosi e suggellare con tocchi impercettibili il tessuto luminoso della sua fragrante pittura. La quale, in ogni astratta combinazione, procede sempre da un emozionato sentimento.

 

di Giuliano Menato

DAL SENTIMENTO DELLA NATURA L'ASTRAZIONE DELLA PITTURA

 

Il colore interagisce con le emozioni umane; ad ogni colore è legato uno stato d’animo e i colori si attivano a vicenda in molte sfaccettature che da soli non avrebbero.

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